L’APPROCCIO INTEGRATO QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA: UNA NUOVA STRATEGIA PER FARE PROFITTO (IL CASO 3M ITALIA)

R. d’Angelo1, G. Cutillo2, F. Pasello3

  1. Contarp Campania, (2) EHS 3M Italia S.p.A. - Stabilimento di S. Marco Evangelista, (3) QEHS - 3M Italia S.p.A.

RIASSUNTO

L’aumento di interesse in atto nel mondo industriale, in merito ai sistemi di gestione (dalla qualità, all’ambiente, alla sicurezza e salute sul lavoro) rende opportuna un’integrazione tra i sistemi stessi: verso un’organizzazione più snella ed un’economia di gestione complessiva, pur nella piena osservanza delle specifiche prescrizioni di riferimento. Tale studio illustra l’attuazione dell’approccio Qualità - Sicurezza - Ambiente da parte della 3M Italia S.p.A. - stabilimento S. Marco Evengelista (Ce), multinazionale statunitense.

 

  1. PREMESSA

Un principio generale per il buon funzionamento di un settore di business è che tutte le attività che si sviluppano devono essere regolate da un SISTEMA.

Si è particolarmente sviluppata negli ultimi anni la conduzione sistematica della qualità nei processi aziendali, in conformità con i requisiti delle norme ISO 9000: molte aziende hanno quindi creato dei sistemi di controllo dei processi, descrivendo le attività che costituiscono i propri processi interni in documenti (procedure e istruzioni) a garanzia della qualità erogata.

Si sta ora sempre più diffondendo, nell’ottica del miglioramento continuo, l’attenzione agli aspetti ambientali.

Anche seguendo i requisiti della ISO 14000 o del regolamento EMAS si costruisce una metodologia che rende "SISTEMATICA" l’attività ambientale; si vuole cioè ottenere un costante controllo e miglioramento della performance ambientale dell’azienda.

La compatibilità della struttura dei sistemi di gestione della qualità e dell’ambiente conformi alle norme ISO rende logico pensare alla realizzazione di un unico "Sistema Gestionale". Anche il sistema di sicurezza sul lavoro, pur non essendo un requisito delle norme per la qualità e l’ambiente può essere gestito in modo analogo e integrato con gli altri sistemi.

Perché questi sistemi manifestino la propria efficacia è infatti necessario che siano effettivamente recepiti come parte integrante dell’attività dell’azienda; tale vantaggio può essere più facilmente raggiunto se i "regolamenti" dell’azienda, interni o esterni, sono sviluppati secondo una stessa logica, mirano agli stessi traguardi e sono diffusi e condivisi a tutti i livelli aziendali.

L’obiettivo è quindi quello di realizzare un’unica "linea guida" che definisca, a livello sia organizzativo che operativo, tutte le fasi dei processi aziendali.

Il raggiungimento di un SISTEMA INTEGRATO permette all’azienda di allineare gli obiettivi finanziari (di produzione) e ambientali, di ottenere cioè i migliori risultati commerciali senza rinunciare a raggiungere le performance ambientali definite; in altre parole la definizione delle priorità, degli obiettivi e delle strategie per attuarli avviene attraverso criteri gestionali comuni.

L’integrazione dei sistemi Qualità, Sicurezza e Ambiente permette di assicurare l’unicità della gestione, ottimizzare in modo sinergico le attività e le risorse, ridurre significativamente i costi negativi comunque presenti in azienda.

Le attività di tipo preventivo assumono sempre più importanza; la tendenza ad anticipare i controlli a monte dei processi in fase progettuale è dettata non più solo dal tentativo di ridurre la gestione degli sprechi ma anche dalle esigenze di difesa della salute e dell’ambiente.

La riduzione degli sprechi, l’aumento dell’efficacia, la manutenzione dei mezzi, la gestione dei trasporti, sono esempi di obiettivi comuni ai sistemi qualità e ambiente, così come il rispetto normativo e la gestione delle emergenze sono aspetti trattati sia per la sicurezza che per l’ambiente.

È quindi logico pensare di attuare un unico sistema in grado di gestire in modo univoco tutti questi fattori.

Inoltre l’impostazione analoga dei sistemi di certificazione facilita l’integrazione anche a livello documentale. Bisogna individuare le connessioni e le similitudini per unificare quando necessario o sommare le informazioni complementari.

I vantaggi dell’integrazione possono essere così riassunti:

Va però ricordato che, soprattutto in realtà di dimensione rilevanti, l’integrazione completa dei sistemi potrebbe portare alcune conseguenze negative da tenere in considerazione per ridurne l’impatto.

In particolare:

2. IL CASO REALE

In Italia il Gruppo 3M è un'organizzazione costituita da 2 società, 5 unità produttive e un centro di ricerca e sviluppo, il tutto sostenuto da un'ampia e strutturata organizzazione amministrativa e commerciale che fa capo alla Direzione Centrale di Milano San Felice (Segrate), nonché una Filiale a Roma. Gli impianti produttivi sono localizzati a San Marco Evangelista (Caserta) per la produzione di film poliestere per applicazioni specialistiche, lucidi trasparenti da proiezione, Flip Frame™ e resine epossidiche per trattamenti anticorrosivi; Grassobbio (Bergamo) per la produzione di nastri adesivi per imballaggio e per altre applicazioni speciali; Settala (Milano) specializzato in prodotti abrasivi per il mercato dell'industria; Ozzero (Milano) specializzato in prodotti decorativi per il mercato dell'auto, per la segnaletica stradale e nella stampa delle targhe automobilistiche; Marcallo con Casone (Milano), produttore di giunti e terminali per media tensione. È inoltre attivo il Centro di Distribuzione Prodotti a Carpiano (Milano).

Politiche Aziendali

L'Amministratore Delegato, con il supporto del competente Comitato di Direzione, promulga e diffonde a tutti i livelli, verificandone il recepimento, le politiche Aziendali in materia di Qualità, Ambiente, Salute e Sicurezza nonché Etica Commerciale, a partire dalla Visione 3M.

 

La Visione 3M

I principi fondamentali per la definizione delle politiche aziendali sono riassumibili nella Visione 3M:

Tale visione, unita alla disponibilità di una gamma di prodotti e servizi estremamente diversificata, è la linea guida che porta anche a definire l'organizzazione della Società. La visione e le politiche vengono adeguatamente diffuse a tutti i livelli aziendali.

 

Politica per la Qualità

 

La Missione:

Fornire processi, apparati, prodotti e servizi a valore aggiunto e trasferire conoscenze.

L'Obiettivo:

Servire i clienti grazie ai propri punti di forza:

  • Capacità individuali e di gruppo;
  • Comprensione dei Processi;
  • Tecnologia e Servizi;

coerentemente con i valori di 3M e le sue iniziative di crescita aziendale:

  • Eccellenza dell'intero Processo di Fornitura (Supply Chain Excellence);
  • Introduzione Cadenzata di Prodotti ad Elevata Innovazione (Pacing Plus);
  • Fidelizzazione del Cliente (Earning Customer Loyalty).

Il Mezzo:

La comprensione dei processi e dei prodotti come strumento di miglioramento continuo.

 

Politica per l´Ambiente

La Società riconosce ed esercita la propria responsabilità per:

Politica per la Salute e la Sicurezza

La Società assegna la massima priorità alla Sicurezza e alla Salute dei propri dipendenti. In tutto il mondo la società fornirà un posto di lavoro sicuro e salubre, responsabilizzando a tutti i livelli i dipendenti sulle loro azioni e su quelle dei colleghi. Il successo di questa politica per la Sicurezza e la Salute sarà ottenuto con le azioni che seguono.

L'assistenza nella realizzazione di questa politica è fornita sia dai servizi di staff centrali che da quelli di località.

 

Politica in Materia di Etica Commerciale

È politica della Società il conferire un elevato livello di importanza alle norme etiche commerciali e competere apertamente e lealmente sul mercato in base a qualità, prezzo e servizio.

Nell'ambito di tale assunto è politica della Società trattare in modo corretto con i propri clienti ed assistere gli stessi in ogni maniera possibile entro i limiti di un equilibrato giudizio commerciale e nel rispetto della legge.

La Società non dovrà in nessun caso accondiscendere a richieste illegali dei clienti, come quelle di fornire loro documentazioni incomplete o non veritiere, di agire in modo da rendere possibile la evasione di norme fiscali e valutarie.

La Società inoltre non dovrà in nessun caso usare mezzi non etici per indurre all'acquisto di prodotti 3M.

 

Il Sistema di Gestione Aziendale di 3M Italia

La necessità di mantenere e sviluppare tutte le attività di natura sistemistica presenti in azienda (Qualità, Gestione Ambientale, Salute e Sicurezza) ha portato l'Azienda nel 1998 a decidere di integrarle organicamente nel "Sistema di Gestione Aziendale". Coerentemente con questa scelta è stata successivamente creata una struttura con competenze integrate e precisamente il servizio Qualità, Ambiente, Salute e Sicurezza, cui riferiscono anche i servizi di Tossicologia ed Igiene Industriale, nonché Responsabilità di Prodotto e Gestione del Ciclo di Vita. Dalla struttura dipendono funzionalmente le analoghe funzioni dislocate presso i vari siti, i Responsabili del Servizio Prevenzione e Protezione ed il Pool di Valutatori di Sistema incaricati degli audit interni.

 

Principali Caratteristiche del Sistema

La disponibilità di una gamma di prodotti estremamente diversificata (attualmente più di 50000) implica che il Sistema debba essere conforme non solo alla norma UNI EN ISO 9001 [1] ma anche agli standard specialistici relativi ai dispositivi medici (UNI CEI EN 46001 [2]) ed all'industria automobilistica (AVSQ ´94 [3], da sostituire a breve con la ISO/TS 16949). L'altra norma fondamentale è ovviamente quella relativa alla gestione ambientale (UNI EN ISO 14001[4]). Per quanto riguarda la Salute e la Sicurezza non è ancora attualmente disponibile uno standard universalmente riconosciuto: è stata comunque adottata la norma internazionale OHSAS 18001 [5].

 

Certificazioni Ottenute

ISO 9001

AVSQ '94

EN 46002

ISO 14001

Figura 1 - Loghi delle Certificazioni

Nonostante la prima certificazione di sistema fosse stata rilasciata ad un'unità di 3M Italia già nel 1989, l'estensione di tale risultato all'intera organizzazione era stata penalizzata dalla mancanza di un approccio globale. A seguito della riorganizzazione operata nel 1998, il Sistema di Gestione Aziendale di 3M Italia è ora completamente certificato secondo le norme della serie UNI EN ISO 9000 (ISO 9001 o ISO 9002 per le località non implicate nello sviluppo di prodotti); ad esso compete quindi un Certificato di Gruppo che richiama tutte le certificazioni rilasciate; altre certificazioni per la Qualità sono la AVSQ ´94 e la UNI CEI EN 46002. Tutti gli stabilimenti produttivi sono anche certificati per la gestione ambientale secondo la UNI EN ISO 14001. Le certificazioni rilasciate sono elencate in Tabella .

Località o Organizzazione

Norma

Data Rilascio

3M Italia (Certificato "Corporate")

UNI EN ISO 9000
(serie)

05/01/1999

Caserta Site

UNI EN ISO 9001
UNI EN ISO 14001

16/12/1993
20/12/1999

Grassobbio Plant

UNI EN ISO 9002
UNI EN ISO 14001

16/12/1994
20/12/1999

Ozzero Automotive Center

UNI EN ISO 9001
AVSQ ´94
UNI EN ISO 14001

09/07/1997
25/06/1999
24/05/2000

Segrate Headquarters &

Carpiano European Distribution Center

UNI EN ISO 9001
UNI CEI EN 46002

15/05/1996
19/01/2000

Settala Plant

UNI EN ISO 9002
UNI EN ISO 14001

30/06/1997
24/05/2000

Marcallo Plant

UNI EN ISO 9001
UNI EN ISO 14001

15/03/1996
24/05/2000

Tabella 1 - Certificazioni Rilasciate a 3M Italia

SALUTE E SICUREZZA

Il corretto funzionamento dei centri di produzione contribuisce a tutelare il personale e l'ambiente, salvaguardando allo stesso tempo gli investimenti dell'azienda. Nel 1993, 3M ha lanciato un programma globale finalizzato alla verifica e al miglioramento della sicurezza degli impianti industriali. Il primo passo di questo processo consisteva nella valutazione dei rischi presenti nelle aziende sulla base di criteri tecnici. Successivamente, si procedeva alla verifica del livello di formazione professionale dei lavoratori e delle modifiche dei materiali dovute alle trasformazioni dei prodotti. Sulla base di questa valutazione, era possibile quindi stabilire una serie di attività da realizzare nell'arco di periodi definiti. Tale processo, che ha anticipato quello attualmente previsto dalla legislazione vigente, si fonda sulla Politica per la Salute e la Sicurezza.

Un importante programma, avviato nell'ottobre 1994 per ridurre il numero degli infortuni coniuga l'esperienza 3M con quella della DuPont, punto di riferimento assoluto a livello mondiale per gli eccellenti risultati conseguiti nel campo della prevenzione degli infortuni.

Infatti, una volta ottenuta la sicurezza degli impianti, è il comportamento umano ad essere responsabile degli infortuni sul lavoro nella quasi totalità dei casi. È quindi in corso un profondo cambiamento culturale, nel quale devono essere coinvolti tutti i livelli dell'azienda attraverso la partecipazione attiva dell'intero management. Operare attenendosi scrupolosamente alle norme sulla sicurezza deve diventare un'attitudine mentale, un approccio naturale e sistematico a tutto ciò che si fa sul luogo di lavoro, ma anche al di fuori di esso.

I programmi in atto in 3M nel campo della prevenzione degli infortuni avevano già consentito di raggiungere nel corso degli anni '80 significativi miglioramenti, ponendo la 3M Italia in una posizione comparabile a quella delle altre consociate europee e della casa madre. L'obiettivo posto a livello mondiale dalla 3M di St. Paul, sintetizzato nella sigla 50/4,- ossia la riduzione del 50% degli infortuni in 4 anni - è stato ampiamente superato.

 

Sito di Caserta

Lo stabilimento 3M di S. Marco Evangelista (Caserta), la cui costruzione ebbe inizio nel 1960, si estende su una superficie di 395.000 m2, di cui circa 75.000 coperti, ed impiega circa 530 dipendenti (l'interno dello stabilimento è rappresentato in Figura 2).

Nato principalmente come stabilimento per la fabbricazione dei prodotti magnetici per registrazione, vi si producevano anche prodotti semifiniti come adesivi ed abrasivi; in seguito venne iniziata la costruzione dell'impianto Poliestere per la produzione di film-supporto per Diagnostica per Immagini, Arti Grafiche, Visual, Video, Audio e Computer.

Nel 1985 si inaugurò il Centro di sviluppo tecnologico, un centro di ricerca applicata per lo sviluppo dei nuovi prodotti e il miglioramento di quelli esistenti. Nel 1990 ebbe inizio la produzione di Flip-Frame™, contenitori per lucidi per lavagne luminose. Nel corso del 1992 consistenti risorse furono impiegate nel Centro di produzione e di sviluppo tecnologico di Caserta: per migliorare l'affidabilità e la versatilità delle linee di produzione di film poliestere e delle linee di conversione e confezionamento dei prodotti Visual. Contemporaneamente, il Gruppo 3M Italia iniziò la costruzione degli impianti per la produzione di nastri per imballaggio. A partire dal 1995 si è dato inizio alla produzione dei lucidi da proiezione per fotocopiatori e stampanti nell'area Visual.

Questa nuova gamma di prodotti ha richiesto consistenti investimenti e l'impiego di numerose risorse sia nell'area del poliestere, dove attualmente viene prodotto un film per questo tipo di applicazione, sia nell'area Visual dove sono state implementate tutte le operazioni di conversione e di imballo. Dal gennaio 2000 è operativo un nuovo reparto per la produzione di prodotti per la protezione dalla corrosione denominato CPP. Oggi le tecnologie adottate nello stabilimento sono innovative sotto il profilo dell'impatto ambientale.

Attualmente lo stabilimento produce film poliestere per applicazioni specialistiche, arti grafiche e X-ray, lucidi trasparenti per proiezione, buste portalucidi Flip-Frame™, lucidi per stampanti a colori ink-jet e laser, prodotti per la protezione dalla corrosione. Lo stabilimento ha ottenuto la certificazione per i sistemi di gestione della Qualità ed Ambientali.

Per quanto concerne la tutela ambientale e la sicurezza, negli ultimi due anni sono stati investiti a Caserta quasi 1 miliardo e 300 milioni di lire. A Caserta è operante da anni un impianto di areazione forzata e decantazione delle acque reflue. La qualità delle acque, parte delle quali viene ricircolata e reimpiegata per raffreddamento, è tenuta costantemente sotto controllo in modo da rientrare sempre con sicurezza entro i limiti stabiliti dalla legge. Apposite trappole impediscono che le acque di scarico siano contaminate da solventi e da altre sostanze chimiche. I serbatoi di sostanze chimiche sono installati in bacini di contenimento che impediscono ad eventuali perdite accidentali di confluire nella rete fognaria o disperdersi sul terreno.

Figura 2 - Veduta dello Stabilimento

L'Unità Produttiva di cui si tratta ha sede in San Marco Evangelista, località posta a circa 5 km a sud di Caserta, capoluogo di Provincia della Regione Campania, il cui territorio confina a nord con quello di San Nicola La Strada, ed è attraversato ad Ovest dall'Autostrada A1 Napoli - Milano.

 

PARAMETRI PER LA VALUTAZIONE DELL’EFFICIENZA DELL’INTERO SISTEMA

 

Per valutare l’efficienza e efficacia del sistema di gestione della sicurezza e dell’ambiente sono stati individuati una serie di parametri, quali:

 

  1. Indice di housekeeping ( ordine e pulizia ) HK: è un indice quantitativo legato al grado di ordine e pulizia presente nell’unità operativa; esso viene calcolato attraverso una scala numerica che parte da un minimo di 1,quando le condizioni di pulizia e/o ordine sono insufficienti ad un massimo di 5 quando le stesse sono giudicate, da personale opportunamente addestrato, ottime. La sommatoria punteggi aree diviso il massimo punteggio attribuibile rappresenta l’indice HK [%].
  2. HK=S Punteggio Aree/Massimo attribuibile

  3. Definizione indice di unsafety act (IR): rappresenta un indicatore dell’attitudine dei lavoratori alla sicurezza, viene calcolato come numero di atti insicuri ( categorie osservate x peso) / numero di persone osservate.
  4. IR= Atti insicuri/numero persone osservate

    Dove:

    Categorie osservate :

    Peso :

    Dispositivi di Protezione Individuali

    Postura

    Ergonomia

    Attrezzi e apparecchiature

    Procedure

    Ordine e pulizia

    Fatalità = 10

    Infortunio grave = 5

    Infortunio non grave=2

     

  5. Indice di generazioni rifiuti WR (waste ratio):
  6. WR = R / (P+S+R) [ %]

    Dove:

    R è il peso del rifiuti generati [t]

    S è il peso dei sottoprodotti [t] , P è il peso dei prodotti finiti e semifiniti in uscita [t]

     

     

  7. Indice di Riduzioni delle emissioni (in fase solida, liquida, gassosa) in ambiente (RE):

RE= R-T

Dove:

R rappresenta le emissioni in fase liquida, solida e gassosa nell’ambiente (Release to the environmental).

T rappresenta i Rifiuti Trattati (Amount Treated), definiti come la quantità di rifiuti rimossi o distrutti in un processo di trattamento sia in sito che all’esterno, quale ad esempio l’ossidazione termica, l’incenerimento, la combustione per il recupero energetico ed i trattamenti chimici/biologici.

STABILIMENTO S. Marco Evangelista - DECENNIO 1990 ÷ 2000: Andamento indici

La figura 3 riporta relativamente a tale periodo il numero di infortuni, l’indice di gravità (espresso come giorni di assenza dal lavoro per infortunio ogni 200.000 ore lavorate), l’indice di frequenza (numero di infortuni che hanno comportato un’assenza dal lavoro di almeno un giorno ogni 200.000 ore lavorate), il numero di medicazioni (infortuni lievi che si sono risolti con un intervento nell’ambito dell’ambulatorio di fabbrica), l’indice di housekeeping e l’indice unsafety act; confrontando tali dati con i cambiamenti tecnici-organizzativi avvenuti nel corso del decennio è possibile individuare una netta correlazione tra i cambiamenti stessi ed il numero di medicazioni riscontrati nello stesso periodo.

Infatti risulta evidente una riduzione del numero degli interventi di primo soccorso nel 1993.

Tale decremento potrebbe essere motivato dalla conclusione nel 1993 della cassa integrazione e con il contemporaneo riassetto produttivo che vedeva la realizzazione di un nuovo impianto di produzione nastri adesivi per imballaggi.

Evidentemente l’attenzione insufficiente dovuto a fattori esterni giocava un ruolo fondamentale nel verificarsi di piccoli infortuni, mentre un riassetto produttivo, impianti nuovi ed una inversione di tendenza nelle assunzioni e nelle dimissioni creava un nuovo spirito di approccio al mondo del lavoro.

La dimostrazione del cambio di mentalità risulta evidente nelle nuove metodologie di approccio alla sicurezza. Dove una attenzione ormai consolidata alla parte meccanicistica-impiantistica veniva integrata con nuove metodologie di approccio alla sicurezza maggiormente imperniate nelle verifiche e controlli routinari e molto più vicine agli operai in termini di partecipazione e coinvolgimento.

Si iniziano così ad effettuare infatti in quegli anni i primi AUDIT di sicurezza intesi come controllo dello stato di ordine e pulizia dei reparti ovvero "Housekeeping" e successivamente anche l’indice di "Unsafety act ", quale controllo e riscontro in campo degli atti insicuri eventualmente commessi dagli osservati. Risale al 1999 la contrattualizzazione "dell’attitudine alla sicurezza", in particolare la direzione aziendale, consapevole della necessità di favorire lo sviluppo di quella "cultura" della sicurezza indispensabile per prevenire i comportamenti errati alla base di qualsiasi evento infortunistico, ha inserito nel calcolo del premio di partecipazione, l’indice di sicurezza ed attitudine che contribuisce nel calcolo globale per un valore pari al 20%.

Tale indice è determinato sulla base di audit effettuati periodicamente e ciclicamente dai rappresentati dei lavoratori della sicurezza, dal responsabile di reparto e da un membro dell’ufficio sicurezza nonchè un superiore, per i vari reparti e sono considerati positivi, quindi contribuiranno per un certo valore tabellato se il risultato degli stessi è inferiore ( meno infortuni e atti insicuri rispetto a quelli previsti) al target proposto per gli anni corrispondenti.

L’attenzione dell’azienda verso l’informazione e la formazione del personale, in particolare modo per i neoassunti, è evidenziata dalla fig. 4 che riporta relativamente al periodo ’90 ÷’00, il numero di infortuni, il numero di medicazioni e il numero di nuovi assunti. L’inserimento in un contesto organizzato, dopo un periodo di informazione in aula e formazione direttamente sul campo ( il numero di ore di formazione pro-capite è passato dalle 0.1 ore del ’90 a circa 2.6 ore del ’99), rende rapidamente il neoassunto equivalente agli altri, al punto che, nonostante le evidenze statistiche [8] che si riscontrano in letteratura, di un maggior accadimento degli infortuni per i lavoratori recentemente assunti nell’impresa, presso la 3M di S. Marco Evangelista tale situazione non è stata riscontrata nel corso del periodo considerato. Tale aspetto è particolarmente importante, in quanto nell’azienda negli ultimi dieci anni sono avvenuti una serie di cambiamenti tecnici-organizzativi che hanno portato l’organico complessivo ad una riduzione del 49 % (dalle 840 unità del 1990 alle 409 unità del 2000), mentre le nuove assunzioni negli ultimi quattro anni sono state pari a 129 unità.

Per quanto riguarda l’andamento infortunistico nel corso del periodo considerato, la tabella 3 riporta gli infortuni avvenuti ripartiti per agente materiale e per sede della lesione.

Il costo complessivo sostenuto dall’INAIL a fronte di infortuni e malattie professionali è stato di circa 136 milioni, di cui circa 45 milioni per gli infortuni accorsi nel reparto sintesi poliestere, circa 75 milioni nel reparto lavorazione poliestere, circa 16 milioni per il personale addetto alla vigilanza e all’attività amministrativa .

 

Tab. 3 -Andamento infortuni periodo 1990 - 2000

*Produzione e lavorazione film poliestere

Reparto produzione e manutenzione

   

Infortuni avvenuti

Forma di avvenimento

Agente materiale

Sede della lesione

52

4 "caduta su piano"

4 "a contatto con"

5 " colpito da"

11 "si è colpito"

28 " ha urtato contro"

3 " attrezzature ed utensili"

3 " contenitori e serbatoi "

9 " materiali e sostanze"

7 " apparecchi di

sollevamento e trasp."

12 " ambiente di lavoro"

18 "macchine"

1 " occhio"

2 "gamba"

3 " torace"

3 " cranio"

4 " volto "

7 "piede"

8 " braccio"

27 "mano"

Magazzini prodotti finiti e materie prime

Infortuni avvenuti

Forma di avvenimento

Agente materiale

Sede della lesione

7

2 "urto contro"

2 "caduto su piano"

3 "colpito da"

7 "apparecchi di sollevamento e trasp."

1 " occhio"

1 "gamba"

1 " cranio "

1 "piede"

3 "mano"

Totale Infortuni: 59

Costi INAIL : 75 milioni

Produzione granuli di poliestere

Infortuni avvenuti

FoForma di avvenimento

Agente materiale

Sede della lesione

8

1 " caduta su piano"

1 "a contatto con"

1 " colpito da"

5 " ha urtato contro"

1 " attrezzature ed utensili"

1 " contenitori e serbatoi"

1 " materiali e sostanze"

2 " apparecchi di sollevamento e trap.

3 " macchine"

3 " mano"

1 " gamba"

1 " braccio"

1 " cranio"

1 "volto"

2 "occhio"

1 "piede"

Totale infortuni: 8

Costi INAIL: 45 milioni

Attività amministativa e vigilanza

Infortuni avvenuti

FoForma di avvenimento

Agente materiale

Sede della lesione

6

1 "si è colpito"

5 " ha urtato contro"

3 "Autoveicolo"

2 "attrezzature ed utensili"

1 "computer"

1 " cranio"

1 " mano"

2 "gamba"

2 "torace"

Totali infortuni: 6

Costi INAIL: 16 milioni

Infortuni complessivi: 73

Costi INAIL : 136 milioni

 

Indice di frequenza inf. Medio 3M: 1.63

Indice di frequenza inf. Comparto Chimica: 5

Le frequenze infortunistiche riscontrate, in particolare gli indici di frequenza e gravità degli infortuni, sono nettamente inferiori alle medie del comparto di appartenenza, ciò ovviamente a dimostrazione che un sistema di gestione della qualità, della sicurezza e dell’ambiente, consente di ridurre sia gli indici infortunistici e i relativi costi a carico dell’azienda e della collettività (costi totali degli infortuni sono stimati pari a circa 3-5 volte i costi diretti o assicurativi), sia l’impatto sull’ambiente esterno (la figura 5 riporta relativamente al periodo ‘90÷’00 l’andamento dell’indice di generazione dei rifiuti in confronto con l’obiettivo definito dal management di riduzione del 50 % a partire dal 1990), sia la riduzione degli scarti, che come Juran ha dimostrato nel 1972 [9], le risorse economiche recuperate dalla non qualità vanno ad incrementare l’utile netto dell’azienda.

CONCLUSIONI

I sistemi qualità, ambiente e sicurezza, implementati dall’azienda in modo indipendente si stanno integrando in un unico sistema di gestione. Il sistema qualità e quello ambientale condividono gli stessi principi generali. Analogamente pur non rappresentando delle prescrizioni per la ISO 14000, gli aspetti della sicurezza sul lavoro possono essere integrati dalla gestione ambientale.

L’analisi dei processi per quanto concerne l’impatto ambientale e la riduzione dei rischi per i lavoratori, permette di individuare nuove alternative progettuali, nuove opportunità di riduzione dei costi e di aumento di efficienza.

Il raggiungimento di un Sistema Integrato permette all’azienda di assicurare l’unicità della gestione, ottimizzare le attività e le risorse, ridurre significativamente i costi negativi di qualità, ambiente e sicurezza.

L’analisi dei dati dell’ultimo decennio relativamente allo stabilimento di S. Marco Evangelista, ha evidenziato come pur non avendo definitivamente completato l’integrazione dei tre sistemi, la 3M Italia -Stabilimento di S. Marco Evangelista, ha raggiunto notevoli risultati sia per quanto riguardo l’impatto ambientale, con la riduzione delle emissioni e della produzione dei rifiuti, sia relativamente alla sicurezza sviluppando e implementando un sistema di monitoraggio non solo degli eventi infortunistici ma addirittura dell’attitudine alla sicurezza degli operatori, che incentivata anche dal punto di vista economico ha prodotto degli indici infortunistici nettamente inferiori alle medie del comparto di appartenenza. Infine, l’attenzione alla qualità del processo/prodotto, alla soddisfazione del cliente, agli aspetti etici nella gestione del contratto, comportando riduzione degli scarti e aumento dell’efficienza e dell’efficacia dei processi produttivi ha come effetto l’aumento del profitto dell’azienda.

In definitiva, la scelta dell’alta direzione di integrare la qualità, l’ambiente e la sicurezza in un unico sistema coerente, perfettamente inserito nel sistema di gestione aziendale, ha una motivazione sia sociale, in quanto in tal modo nell’impresa si realizza il massimo di attenzione al valore dell’uomo, sia economica attraverso la massimizzazione del profitto per il capitale e il reddito per coloro i quali vi lavorano.

BIBLIOGRAFIA

[1] UNI EN ISO 9001 Edizione 1994- Sistemi qualità - Modello per l'assicurazione della qualità nella progettazione, sviluppo, fabbricazione, installazione ed assistenza.

[2] UNI CEI EN 46001 Edizione 1996 - Dispositivi Medici - Requisiti Particolari per l'applicazione della EN ISO 9001

[3] AVSQ ´94 Edizione 1998 - ANFIA Valutazione sistemi qualità - Lista di riscontro

[4] UNI EN ISO 14001 Edizione 1996 - UNI EN ISO 14001- modello per la gestione ambientale

[5] OHSAS 18001 Edizione 1999 - Guide to Occupational health and safety management systems - Specifications

[6] UNI EN ISO 8402 Edizione 1995 - Gestione per la qualità ed assicurazione della qualità - Termini e definizioni

[7] UNI EN ISO 10013 Edizione 1996 - Guida per l'elaborazione dei manuali della qualità

[8] R. d’Angelo - Investire nella prevenzione: un caso pratico la fiat auto di Pomigliano - quaderni della rivista degli infortuni e delle malattie professionali, 33 (1997)

[9] F. Colonna - La fabbrica Nera Aspetti economici della qualità- Ed. Tecna 1993.

[10] AICQ - "Principi generali per l’integrazione dei sistemi: Ambiente - Qualità - sicurezza - Etica" Ed. F. Angeli 2000